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Citazioni su Wikipedia

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  • Avevo un vicino di casa che lavorava al Centro Smistamento delle Poste. Per otto ore, in un gabbiotto di vetro, premeva un pulsante e faceva passare i furgoni. Ma gli avevano dato una brutta giacca grigia con il logo di Poste Italiane e lui si sentiva un generale. Quando litigava con altri vicini indossava la giacca che gli dava autorità, come una toga d'avvocato. [...] Ecco Wikipedia Italia: gentucola che riveste la propria ignoranza con la brutale prepotenza di chi indossa una brutta giacca grigia delle Poste. (Tommaso Labranca)
  • Chi si chiede dove troviamo il tempo non capisce che in realtà Wikipedia è solo un piccolo progetto, una minuscola parte di quella che Tim O'Reilly chiama "l'architettura della partecipazione". [...] Un mese fa ero a cena con degli amici. Uno di loro mi ha raccontato che, mentre stava guardando un dvd con sua figlia di quattro anni, all'improvviso lei è andata dietro alla tv e ha infilato le mani tra i cavi. Il papà le ha chiesto: "Che stai facendo?". E lei, facendo spuntare la testa da dietro lo schermo: "Sto cercando il mouse". Lo sa anche un bambino di quattro anni: uno schermo senza mouse è uno schermo rotto. È inutile perdere tempo con uno strumento che non ti include. [...] A quel punto tutti insieme ci chiederemo: "Se usiamo un po' del nostro surplus cognitivo e lo impieghiamo qui, riusciremo a costruire qualcosa di buono?". Sono certo che la risposta è sì. (Clay Shirky)
  • Come forse non tutti sanno, le voci di Wikipedia sono costruite da volontari non retribuiti e soprattutto non selezionati. Dopo essersi registrato e aver compreso il meccanismo di inserimento dei dati (un po' macchinoso), chiunque può costruire, amplificare, correggere una voce. Una volta tanto, quindi, abbiamo la certezza che non venga attuata nessuna discriminazione di genere. Donne incinte, transgender, malati di Aids, bambini, pensionati, laureati o pluribocciati: se ritenete che nell'enciclopedia un dato manchi, sia carente o errato, registratevi, e nessuno farà questioni non attinenti alla pura verifica dei dati che avete inserito. (Camilla Baresani)
  • Comprendiamo bene come Wìkipedia rappresenti un sogno illuminista di descrivere il mondo, che però si scontra con le difficoltà di accreditarsi come compendio di sapere credibile, mantenendo nel contempo anonimato, flessibilità e continua apertura a nuovi collaboratori. Nello stesso tempo questa «utopia» rovescia il sogno dell'enciclopedia tradizionale, intesa come costruzione autorevole, organica e integrata del sapere. Infatti Wikipedia è come un organismo vivente: cresce (al ritmo dei 7% ogni mese), si «ammala», è sottoposta a composizioni e scomposizioni interne, ad accrescimenti e riduzioni continue. Ma soprattutto Wikipedia nasconde un'altra utopia, a suo modo, ambigua: la democrazia assoluta del sapere e la collaborazione delle intelligenze molteplici che dà vita a una sorta di intelligenza collettiva. Questa utopia potrebbe nascondere una nuova forma di «torre di Babele», che ha il suo tallone di Achille non solo nell'inaffidabilità, ma anche nel relativismo. [...] Le sue «utopie» nascono, radicalizzandole, dalle esigenze profonde della conoscenza umana, che i wíki, in generale, aiutano a trasformare in progetti concreti: il conoscere inteso come un processo dinamico, aperto a tutti, e frutto non solo di un impegno individuale, ma anche di una profonda collaborazione e di un intenso confronto tra menti disposte a condividere abilità e intelligenza. Questa potenzialità deve però confrontarsi con limiti strutturali invalicabili che si possono riassumere nella mancanza di certa autorevolezza e di un'esposizione continua al vandalismo, che rischia di vanificare gli sforzi positivi. (Antonio Spadaro)
  • Dobbiamo creare un'alternativa il prima possibile e chiudere Wikipedia. Non chiedo di chiuderla domani, ma ovviamente dobbiamo procedere verso la chiusura di Wikipedia, perché è un prodotto ideologico e politicizzato. (Valerij Fadeev)
  • È meglio sostituirla con una nuova grande enciclopedia russa in formato elettronico... informazioni affidabili in un buon formato moderno. (Vladimir Putin)
  • È molto spesso il primo sito in cui cerco le informazioni che mi servono, ancor prima dei motori di ricerca. È un progetto, secondo me, molto utile e anche abbastanza sviluppato, un'ottima fonte. (Paolo Nespoli)
  • «Figliolo, come fai a sapere queste cose?» Luke si strinse nelle spalle «Wikipedia, tanto per cominciare. Poi rintraccio le fonti principali citate negli articoli di Wikipedia» (Stephen King)
  • In poche parole, è un'enciclopedia che mira a portare la conoscenza a quante più persone è possibile. Il che significa: 1) minori barriere finanziarie in accesso (non si paga per consultarla), 2) minori barriere linguistiche (Wikipedia esiste in più di 200 lingue), 3) minori barriere che ne limitino l'utilizzo (Wikipedia ha adottato una licenza libera che permette a chiunque di riutilizzare i contenuti). Infine, una cosa insolita, Wikipedia è un lavoro collettivo, con un accesso aperto alle discussioni. (Florence Devouard)
  • In sintesi [il principio di Wikipedia] è dare la possibilità di disegnare il vostro ritratto pubblico al vostro peggior nemico. Il principio base è la deresponsabilizzazione assoluta, dove viene scambiato per «censura» l'intento di impedire una dittatura dell'anonimato, il contrario della libertà di stampa e di espressione. (Massimiliano Parente)
  • La cosa che amo di più è il mio computer portatile. In Wikipedia, ci sono articoli, storia, matematica, scienze, religione. C'è tutto. È una biblioteca gigantesca. (La vita in un giorno)
  • La mia impressione è che la scienza in Wikipedia abbia uno standard incredibilmente alto. Credo che ci siano scienziati di diversi livelli – anziani e giovani – che usano del tempo per scrivere cose su Wikipedia. All'inizio c'erano molti dubbi su quanto potesse essere accurato qualcosa creato dal pubblico per il pubblico. Ma credo che sia nei fatti che la matematica e la scienza hanno uno standard incredibilmente alto. Credo sia uno strumento di grande valore perché le persone possano esplorare le idee matematiche. (Marcus du Sautoy)
  • La sapienza abbandonò la terra quando i dotti cominciarono a usare la loro dottrina a scopo di lucro (Giordano Bruno) Auguri #Wikipedia (Gianfranco Ravasi)
  • La scienza è la somma totale di una grande moltitudine di misteri. È un argomento senza fine tra una grande moltitudine di voci. Assomiglia a Wikipedia molto più di quanto non assomigli all'Enciclopedia Britannica. (Freeman Dyson)
  • L'enciclopedia on line che ha ufficializzato il primato della velocità sull'esattezza. (Alessandro Baricco)
  • L'"enciclopedia partecipata" mi preoccupa meno: la uso regolarmente, e trovo che la qualità e l'affidabilità delle informazioni sia notevole. Qualche problema c'è solo quando il soggetto è estremamente controverso. In questo caso la neutralità, e le reciproche obiezioni, spingono verso il minimo comun denominatore, e bisogna accontentarsi. Ma questo è inevitabile, e in fondo accadeva già con le enciclopedie tradizionali. (Beppe Severgnini)
  • Oggi ho querelato David Parenzo per avermi definito ripetutamente "feccia intellettuale" a Radio 24. Non è facile fronteggiare questa ondata di diffamazione soprattutto per un uomo assorbito dallo studio. Non ho tempo, ma devo difendermi. Ecco le informazioni su Anatomia delle brigate rosse promesse un anno fa per reagire ai detrattori anonimi che controllano la mia pagina Wikipedia. [...] I recensori in oggetto sono tutti accademici di fama mondiale. Wikipedia rifiuta di riportare questi fatti documentati. [...] Tutte le volte che qualcuno ha aggiunto queste informazioni su Wikipedia sono state cancellate da chi controlla la mia pagina. Credo che sia sufficiente affinché tutti possano esprimere un giudizio sulle persone che si sono impossessate della mia biografia su Wikipedia. Aggiungo che i pensieri che Wikipedia mi ha attribuito, di volta in volta, sulla guerra in Ucraina sono assolutamente falsi. Guardate il servizio di Sigfrido Ranucci su Wikipedia e capirete perché io abbia smesso di donare. (Alessandro Orsini)
  • Parecchi anni fa, arrivò su Wikipedia una voce a mio nome. Ora, quel che vi serve sapere per capire l'inutilissima storiella che segue è che Wikipedia, enciclopedia basata sul volontariato dei compilatori che nei paesi seri riesce a essere comunque una cosa seria e con una sua attendibilità (certo, non considera Philip Roth una fonte attendibile circa le opere di Roth, ma diciamo che di media non è malvagissima), in Italia è il regno della cialtroneria. Per dire: quando obiettai che la voce che mi riguardava era piena di minchiate (sostanzialmente trattavasi di un curriculum preso dall'ufficio del personale Rai e ricopiato male – con l'aggiunta di alcune bislacche opinioni spacciate per fatti: ricordo un delizioso «si è detta a favore dell'editto bulgaro» – e comunque all'epoca già datatissimo, visto che non lavoravo più per la Rai da anni), il tizio che rispose alla mia mail mi disse che, «nello spirito collaborativo» dell'opera, potevo correggerla, il che dice tutto sul conto in cui la gestione italiana tiene la regola wikipediana (ovvia e sensata) secondo cui sulle voci enciclopediche non possono intervenire coloro che ne sono oggetto. D'altra parte io non conosco un italiano cui sia dedicata una voce Wikipedia che non se la sia scritta da solo, e quindi tutto torna (comprese le medaglie d'argento a gare di nuoto delle medie di cui sono ricche le pagine Wikipedia dei giornalisti italiani). Insomma dico a 'sto tizio che gli mando l'avvocato, e loro oscurano la pagina. Seguono alcuni spassosi anni in cui ciclicamente qualcuno, nel mezzo di qualche fessa polemicuzza, salta su dicendo «d'altra parte tu sei un'antidemocratica che ha fatto causa a Wikipedia, tu e Facci» (il novanta per cento della mia stima per Filippo Facci si basa su questa comunanza). (Guia Soncini)
  • Per ogni informazione è necessario risalire alla fonte primaria e per le pubblicazioni in Rete purtroppo questo non sempre è vero. Anche per Wikipedia, che considera fonti attendibili i giornali e le riviste. Nel mio caso è stato pubblicato prima su una rivista e poi su Wikipedia che mio padre era un autista, ma, pur non avendo assolutamente nulla contro gli autisti, mio padre era un interprete di lingua russa. (Gianroberto Casaleggio)
  • Per quanto riguarda wikipedia: io non ho MAI querelato nessuno in vita mia, ho sempre trovato il modo di evitare di farlo. Trovo la denuncia un'arma disonorevole, se può essere evitata. In quel caso accadeva che la mia voce su wikipedia, ogni giorno e ogni notte, fosse presa di mira da dei fanatici. Dovetti litigare con un paio di interlocutori di wikipedia perché mi dissero che in sostanza la mia esistenza giornalistica coincideva e soprattutto iniziava con un'inchiesta che feci su Grillo un paio d'anni fa o poco più, che prima praticamente non esistevo. Ogni riferimento a ciò che avevo fatto in precedenza (e le sole cose veramente buone che ho fatto, secondo me e non solo, le ho fatte in precedenza) tendeva progressivamente a sparire. Quando poi praticamente ogni notte qualcuno aggiungeva alla mia biografia su wikipedia che ero stato condannato per pedofilia, che ero un noto pederasta e altre sciocchezze, non ci ho visto più: perché gli interlocutori, circa le mie lagnanze, mi chiedevano semplicemente di riportare 'le fonti' del fatto che una cosa o l'altra non fosse vera. È la malattia di molti internettiani: non comprendono che esistono le fonti primigenie. Ecco perché li minacciai di querela (il che ovviamente non ho mai fatto) così che sotto la mia biografia, oggi, non compare niente. E non me ne frega niente. (Filippo Facci)
  • Per quanto vicina – in qualche punto della sua vita – al raggiungimento della credibilità, una voce di Wikipedia è sempre aperta a qualche ficcanaso poco informato o semi acculturato... L'utente che visita Wikipedia per apprendere qualche argomento, per confermare qualche dato di fatto, è piuttosto nella posizione dell'avventore di un bagno pubblico. Potrebbe essere palesemente sporco, così che egli sa di dover fare molta attenzione, o potrebbe sembrare discretamente pulito, così che egli potrebbe farsi cullare dal falso senso di sicurezza. Ciò che certamente non può sapere è chi ha usato i servizi prima di lui. (Robert McHenry)
  • Quando voglio sapere che cosa pensa la sinistra di qualche categoria culturale o di un evento o personaggio storico o contemporaneo, cerco su Wikipedia. Esprime la mentalità media del ricercatore universitario italiano, di solito allievo frustrato e (crede lui) misconosciuto di Umberto Eco. (Renato Brunetta)
  • Quasi mi avesse letto nel pensiero aggiunse: «Allora le faccio una domanda: secondo lei un filologo romanzo consulterà mai Wikipedia?».
    Scoppiai a ridere, poi riflettendoci mi venne da prendere la cosa meno sottogamba. «Perché no? È una fonte come un'altra.»
    «Lo chiedo», continuò infervorata, «perché ci ho trovato un sacco di balle sui più disparati argomenti. Lì ognuno scrive quello che gli pare.» (Bruno Morchio)
  • Quella su Wikipedia non è una verità rivelata, è il frutto di una discussione tra persone che hanno la loro idea, le loro ideologie, e che condividono l'idea del sapere condiviso. Chi scrive lo fa attraverso una sua narrazione, citando delle fonti, e quella rimane la verità di Wikipedia fino a quando non subentra un'altra persona che porterà le sue fonti, e ne nasce una discussione e alla fine vince chi ha più tempo da investire per scrivere e documentarsi, chi ha una maggiore dialettica, una maggiore capacità relazionale all'interno della community e anche chi ha i migliori rapporti con l'amministratore, perché poi è lui che decide qual è l'ultima parola, l'ultima versione da pubblicare. Ecco, tutto questo fa sì che Wikipedia somigli più ad un social network, una piazza virtuale, che a un'enciclopedia, anzi definirla un'enciclopedia aggiunge un elemento di fraintendimento. (Sigfrido Ranucci)
  • Questa enciclopedia online è uno dei frutti più sorprendenti della grande rivoluzione che il computer personale e Internet hanno provocato nel campo della comunicazione. [...] Insomma Wikipedia è una cattedrale che cresce spontaneamente, senza disegni e architetti grazie alla collaborazione di parecchie migliaia di muratori volontari. È inevitabile, in queste condizioni, che qualche colonna sia sghemba, qualche arco mal calcolato, qualche pietra difettosa, qualche prospettiva ingannevole. Ma gli errori ideologici, le sviste e i partiti presi non mi impediranno di continuare a consultarla. Raccomando ai lettori di fare altrettanto con il tradizionale ammonimento che accompagna le buone medicine: usare con cautela. (Sergio Romano)
  • Se tutti i suoi utenti più entusiasti smettessero di tenerci, Wikipedia sparirebbe nel giro di una settimana, travolta da vandali e spam. Se in questo momento avete accesso a Wikipedia, vuol dire che anche oggi i buoni hanno vinto. (Clay Shirky)
  • Se l'è giocata con YouTube e Facebook, ma alla fine è risultata la migliore innovazione del decennio: Wikipedia ha vinto perché la partecipazione creativa è la vera forza del web. Con Wikipedia vengono dunque premiati gli utenti che hanno creato una gigantesca fonte di informazione, con oltre 12 milioni di voci nella maggior parte dei casi più approfondite e dettagliate di quelle delle enciclopedie tradizionali. Nonostante qualche incidente di percorso, Wikipedia ha dimostrato che passione e partecipazione possono vincere sugli «imbrattatori» e che gli anticorpi per combattere il «lato oscuro» del web sono gli stessi utenti. (Marco Pratellesi)
  • Su Wikipedia ho letto che mi ero laureato in paleontologia, non so neanche che cosa sia io la paleontologia, lì ho cominciato a diffidare parecchio anche di Wikipedia. (Marco Travaglio)
  • Un'arma strategica del nemico. (Igor' Ašmanov)
  • Vai su Wikipedia credendo di voler solo verificare la data di nascita di Pietro il Grande, ne riemergi dopo sei ore, dopo essere finita sulla pagina delle Octopodidae senza più ricostruire il come e il perché... (Alice Basso)
  • Voglio ringraziare quelli, e sono tanti, che mi hanno aiutato durante la stesura di questo romanzo, specificando che non hanno alcuna responsabilità per le eventuali scemenze in esso contenute. Comincio non da una persona, ma da un'istituzione chiamata Wikipedia (www.wikipedia.org). È una sorta di enciclopedia in rete, le cui voci sono cambiate, modificate o aggiunte dagli utenti stessi e nella sua versione italiana e inglese mi è stata utilissima, anzi indispensabile, per controllare date e avvenimenti: grazie, chiunque voi siate. (Sandrone Dazieri)
  • Vorrei fare in modo che il nuovo partito sia costruito un po' come l'enciclopedia Wikipedia [...]. Come accade con Wikipedia, anche nel Pd ognuno delle centinaia di migliaia di partecipanti deve portare il proprio contributo, le proprie competenze, che in certi campi sono di sicuro maggiori delle mie e di quelle dei leader del centrosinistra. (Enrico Letta)
  • Wikipedia, dopotutto, mostra in maniera non sorprendente che la qualità dipende dalle persone. Uno degli effetti secondari di un'enciclopedia libera è di aver creato implicitamente una grande scuola di curatori editoriali. Il che, mi sia permesso di dirlo, è anche un contributo alla democrazia. Ma è essenziale, perché questa funzione sia svolta intelligentemente, che resti una traccia delle correzioni (la «discussione» di Wikipedia). Correggere è un'arte, ma soprattutto una responsabilità. (Roberto Casati)
  • Wikipedia è il primo sito di informazione al mondo. È una enciclopedia creata col contributo di centinaia di migliaia di volontari.
    La Fondazione no-profit che la guida invece ha accumulato, in donazioni, oltre 350 milioni di dollari, garantisce ricchi stipendi ai manager e, attraverso una società off-shore, si prepara a vendere i contenuti alle 4 BigTech. Ma Report ha scoperto come è possibile creare una pagina da fonti false. (Sigfrido Ranucci)
  • Wikipedia è una delle realtà culturali più dinamiche, una piattaforma che serve un numero sempre crescente di utenti e che è divenuto uno strumento indispensabile per rendere accessibile il sapere soprattutto ai giovani. (Roberto Saviano)
  • Wikipedia è un miracolo imperfetto. È miracoloso come l'unione libera di tante esperienze abbia portato ad accumulare tanti contenuti. La conoscenza raccolta in Wikipedia contiene cose perfettibili, anche grossolani errori e veri e propri atti di vandalismo o sabotaggio. Non fermiamoci a questo. Abbiamo tutti i giorni a che fare con discutibili fonti di informazione: libri, giornali, telegiornali. Wikipedia è un fatto, esiste. La consultazione della Wikipedia è comoda e immediata. [...] Se Wikipedia è talvolta vittima della propria libertà, non dimentichiamo però che le altre fonti di informazione sono vittime di condizionamenti di mercato o politici. Confrontando fonti diverse sottoposte a diversi tipi di "rumore" informativo si può ottenere una informazione più equilibrata. Per quanto riguarda l'autogestione, le comunità virtuali non sono diverse dalle altre comunità umane. Da migliaia di anni i sistemi sociali hanno dimostrato che gli umani hanno la capacità e la volontà di organizzarsi. Anzi, l'esplosione di wikipedia e dei blog dimostra come sia in atto una rivolta alla volontà di organizzare la conoscenza dall'alto, preconfezionata. L'uomo culturale vuole essere co-protagonista e non spettatore. (Renzo Davoli)
  • Wikipedia è ormai estremamente affidabile, e ha fatto passi da gigante in questo senso negli ultimi anni. Diciamo che ha avviato un circuito virtuoso che la porta a migliorare costantemente, e questo è il punto chiave. È un selfcorrecting medium, uno strumento in cui tutti intervengono per inserire e precisare continuamente i contenuti, dove si dimostra al suo meglio l'intelligenza collettiva, in tutti e due i sensi della parola. (Nicholas Negroponte)
  • Wikipedia fonda il suo sogno su un altro sogno: il senso di responsabilità di una comunità scientifica. E ai sogni, ogni tanto, bisogna crederci. (Aldo Grasso)
  • Wikipedia spesso non è corretta, poche voci sono rigorosamente redatte. (Rizzoli & Isles)
  • Wikipedia [...] suscita da sempre in me una duplice meraviglia. Per il fatto che esista, ma soprattutto per il fatto che sia un fenomeno così poco citato e analizzato. Wikipedia esprime una rete cooperativa culturale che non è mai esistita nella storia, con dimensioni quantitative e qualitative impensabili in ogni altra epoca dell'umanità. [...] Pensa solo al fatto che tutte le decine di migliaia di autori delle voci lavorano gratuitamente e anonimamente. Hai capito bene: nell'era dell'economia che divora tutto il resto, del profitto ad ogni costo, dell'egoismo turboliberista scrivono gratis. (Marino Sinibaldi)
  • Chi controlla a Wikipedia non solo i testi ma anche le loro correzioni? O agisce una sorta di compensazione statistica, per cui una notizia falsa verrà prima o poi individuata?
  • Non so sino a qual punto una redazione centrale controlli i contributi che arrivano da ogni parte, ma certamente quando mi è capitato di consultarla su argomenti che conoscevo (per controllare solo una data o il titolo di un libro) l'ho sempre trovata abbastanza ben fatta e bene informata. Però l'essere aperta alla collaborazione di chiunque presenta i suoi rischi, ed è accaduto che certe persone si siano viste attribuire cose che non hanno fatto e addirittura azioni riprovevoli. Naturalmente hanno protestato e la voce è stata corretta.
  • Quanto ci si deve fidare di Wikipedia, allora? Dico subito che io mi fido perché la uso con la tecnica dello studioso di professione [...] Ma io ho fatto l'esempio di uno studioso che ha imparato un poco come si lavora confrontando le fonti tra loro. E gli altri? Quelli che si fidano? I ragazzini che ricorrono a Wikipedia per i compiti scolastici?
  • Wikipedia ha anche un'altra proprietà: chiunque può correggere una voce che ritiene sbagliata. Ho fatto la prova per la voce che mi riguarda: conteneva un dato biografico impreciso, l'ho corretto e da allora la voce non contiene più quell'errore. [...] La cosa non mi tranquillizza per nulla. Chiunque potrebbe domani intervenire ancora su questa voce e attribuirmi (per gusto della beffa, per cattiveria, per stupidità) il contrario di quello che ho detto o fatto.
  • All'origine questa enciclopedia collettiva è segnata dall'impronta della cultura anti-autoritaria, libertaria e anticapitalista, tipica dei pionieri di Internet. A differenza dell'Encyclopédie illuminista di Diderot e D'Alembert, non ha la pretesa di scalzare un vecchio sapere sclerotizzato e reazionario per sostituirlo con una scienza più avanzata. Ha invece la convinzione che siano superati i confini tradizionali tra cultura alta e cultura popolare, tra gli specialismi e le conoscenze diffuse.
  • Il mondo accademico ha storto il naso di fronte a questo "sapere diffuso". E alcune delle obiezioni dotte sono diventate senso comune, dibattute anche sulle colonne di questo giornale. È possibile applicare le regole della democrazia alla scienza? È credibile un'enciclopedia fatta perlopiù da non addetti ai lavori? Non è profondamente ingenuo illudersi che l'accumularsi di correzioni collettive punti verso la verità? Chi di noi accetterebbe di sottoporsi a un'operazione chirurgica guidata da un "voto a maggioranza" a cui partecipano anche i non medici? Per i detrattori più severi Wikipedia è diventata un'arma di distruzione di massa, spappola la credibilità scientifica e impone alla nostra èra la dittatura della pop-culture.
  • In realtà Wikipedia oggi combina una partecipazione volontaria di massa, con un sistema di filtri e di "correzioni esperte". Sicché gli errori non sono più frequenti di quelli dell'Enciclopedia Britannica. Il vero limite è un altro. I "wikipediani" (il 70 per cento dei quali ha meno di 30 anni) sono sproporzionatamente dipendenti dalle informazioni disponibili online. Perciò la mole di dati e notizie che confluiscono a formare una voce di Wikipedia, è molto più ricca se riguarda fatti e personaggi recenti, dagli anni Novanta ai nostri giorni.
  • [...] ormai non c'è ricerca scolastica o tesi universitaria che non vi attinga a piene mani. Giornalisti e scrittori, docenti o sceneggiatori di tv e cinema, messi di fronte all'imperativo di verificare delle informazioni con rapidità, sono diventati suoi utenti regolari. È Wikipedia, l'enciclopedia online "fatta dal basso", uno dei più influenti fenomeni culturali del nostro tempo. Ambisce nientemeno che a offrire lo scibile umano. [...] Stupefacente fenomeno di cooperazione collettiva, continua a crescere alla velocità di trentamila parole al mese.
  • A meno che qualcuno non stacchi la "spina" della rete (c'è qualcuno che pensa che questo sia davvero possibile!), il futuro di Wikipedia è enorme. Se ci sono molte persone come voi, e inevitabilmente ci sono, e creano le strutture e l'organizzazione per farlo, la vittoria del modello è certa.
  • Consulto poco la wiki italiana, lo ammetto. La sensazione è che le voci siano abbastanza essenziali, spesso corte, ma è anche vero che arrivare alla follia degli americani non è possibile...
  • Internet è una miniera di informazioni anche false. Quando scrivo degli articoli e faccio ricerche, mi baso sulla mia conoscenza, sulla mia biblioteca con i miei libri, certo, ma molto anche sul web. Di solito faccio una ricerca incrociata su siti che conosco. E Wikipedia è uno di questi.
  • [Wikipedia è] come una salsiccia: è possibile che ti piaccia il gusto, ma non devi necessariamente sapere come è fatta.
  • Il nostro obiettivo originale: un'enciclopedia d'alta qualità rilasciata con una licenza libera per ogni persona del pianeta. Questo è ciò sul quale pongo la mia attenzione ogni giorno.
  • L'obiettivo di Wikipedia è di creare e offrire un'enciclopedia di alta qualità liberamente distribuibile e la strada per raggiungerlo ci obbliga ad esser flessibili e premurosi.
  • Wikipedia non è propaganda, è informazione di base.

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