L'Aramaico giudaico palestinese è una lingua morta appartenente al gruppo delle lingue semitiche e parlata in Galilea. È il dialetto con cui furono scritti: il Talmud di Gerusalemme (completato nel V secolo), il midrash nonché commentari della Bibbia e insegnamenti.
Nel 135, dopo la rivolta di Bar-Kokhba, molti ebrei, espulsi da Gerusalemme, si spostarono in Galilea. Il dialetto di questa regione passò quindi dall'oblio ad una diffusione come standard per tutti gli Ebrei occidentali; non era parlato solo nella regione, ma anche nei dintorni.
Le sei coniugazioni del verbo giudeo-aramaico palestinese (binyanim)
la qualità dell'azione viene espresso attraverso sei particolari forme verbali (binyanim) in aramaico giudaico palestinese: La forma attiva pe'al, la forma passiva itpe'el, la forma causativa af'el, la forma causativa-passiva ittafal, la forma intensiva pa'el e la forma intensiva-passiva Itpa'al .[1]